27 novembre 2019 / Elezioni 20.10.2019

Elezioni 2020: buone prospettive per il personale federale

Le elezioni dello scorso ottobre hanno riservato importanti sorprese: prime fra tutte la portata dell’onda verde e la mancata rielezione di politici affermati. Molti volti noti della politica federale non sono stati infatti riconfermati e hanno dovuto cedere il seggio a forze nuove, in particolare a giovani donne. Tra di essi anche Hans-Ulrich Bigler, direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri, che si è contraddistinto per i feroci attacchi al personale federale, che hanno portato a costose esercitazioni burocratiche come la verifica del sistema salariale. Una bomba che gli è scoppiata tra le mani.

Queste elezioni segnano un risultato storico. «Mai dall’introduzione del sistema proporzionale nel 1919 si è registrato uno spostamento così marcato delle forze politiche. Inoltre, la sinistra non è mai stata così forte e non solo tenuto conto delle quote di elettori», ha osservato recentemente Michael Hermann dalle colonne del Tagesanzeiger.

Queste sono note liete anche per il personale federale. La nostra analisi di tre importanti interventi parlamentari depositati durante la passata legislatura lo conferma: PS, Verdi e PPD sono partiti affidabili e hanno una politica favorevole al personale federale. Questi tre gruppi rappresentano esattamente la metà dei parlamentari, al Consiglio degli Stati addirittura la chiara maggioranza. Il primo test che fungerà da cartina di tornasole attende il Parlamento già nella sessione invernale quando si tratterà di difendere l’aumento salariale dell’1% per tutti contro una proposta di tagli. Sono fiduciosa e credo che la nuova maggioranza approverà la proposta del Consiglio federale.

Heidi Rebsamen, segretaria centrale

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